mercoledì, luglio 25

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L'ultima volta che ho fatto un esercizio di fisica è stato cinque anni fa, non ricordo le leggi della termodinamica, non amo procrastinare all'estremo le discussioni scendendo in meandri che fanno perdere di vista l'obiettivo principale, il diritto e i regolamenti non sono mai stati il mio forte per non parlare della teoria dell'allenamento. Mi asterrò quindi dal commentare ulteriormente la questione Pistorius da questi punti di vista visto che tonici e non, più competenti di me, hanno già detto molto, quasi tutto. Mi preme però di sottolineare ulteriormente quanto già riportato da Lorenzo: l'aspetto umano della questione.
A prescindere da tempi, categorie, lame di carbonio, studi sulla risposta elastica e dalla distribuzione di gara, quello che secondo me dovrebbe emergere, come in ogni favola, è la morale. Qui siamo di fronte ad un ragazzo amputato di entrambi gli arti in grado di sconfiggere l'handicap e realizzare il sogno di correre forte, ci troviamo davanti un esempio di forza di volontà, tenacia, voglia di vivere e coraggio immensi da cui si può solo imparare per dare un diverso peso ai "non-problemi" della vita quotidiana che, dall'alto del nostro egocentrismo, consideriamo essere irrisolvibili e fonte incommensurabile di stress. Non mi interessa quanto è reattivo il carbonio di Oscar sul tartan, me ne fotto di quanto peso Dick Hoyt scarica sulla carrozzina mentre spinge suo figlio durante l'ennesimo ironman, perchè scommetto che la maggior parte, se non tutte e me compreso, le persone che chiaccherano, polemizzano, si scannano sulle loro gesta, al loro posto non sarebbero state in grado di tirar fuori le palle che hanno estratto loro e si sarebbero fatte sconfiggere dalla malattia. E allora basta puntare il dito e perdersi in cavilli fisici, legali e medodologici che non fanno altro che distogliere la mente da quello che è, a mio avviso, l'unico messaggio da cogliere: "Se ce la fanno loro con i problemi che hanno io i miei non me li devo cagare nemmeno".
Cello
p.s.: non sapendo che foto mettere ho postato una bella figa che non guasta mai

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima la figa....e ottimo il discorso....Qua la gente si piange addosso per tendiniti, contratture, cazzi e mazzi vari...tutti ci lamentiamo,volgiamo smettere perchè non abbiamo ottenuto un certo risultato...
E allora? Serva a qualcosa frignare? Non credo....
Quindi rimbocchiamoci le maniche, rialziamoci, finiamo di autocommiserarci e tiriamo fuori i coglioni e la voglia di fare sport (che ci ha provocato i vari dolori..eheh:-)!
Prendiamo esempio da chi i problemi li ha davvero, ma se ne fotte e ci corre sopra!!!!

bella!

Lo

Anonimo ha detto...

Ci ripensavo oggi...lunedì ho avuto un incidente in moto (nulla di grave per fortuna) e mi ritrovo con un polso ingessato (anche se non rotto, vai a capire i medici). Mi rendo conto quanto sia per me un handicap una cosuccia del genere (a mangiare, a lavarmi, non posso guidare, uso il mouse a casaccio, mi vesto con un po di fatica...) e penso a quelli che hanno problemi ben peggiori dei miei, magari anche permanenti. la sensazione di avere sempre, o spesso, bisogno dell'aiuto di qualcuno per fare qualcosa è veramente frustrante. Complimenti a tutti quelli che riescono a reagire e a quelli capaci di andare anche oltre...

ciao
Jarno

Anonimo ha detto...

a proposito di figa beccatevi il manifesto dell'herCULIS, a monaco

http://www.iaaf.org/GP07/news/Kind=2/newsId=39921.html

Claudio

Gabriele Conca ha detto...

Amen