venerdì, agosto 31

Addio Betty

Vogliamo ricordarla così, con i suoi 50.000 km consumati in fretta e per la maggior parte in seconda, quando la marcia giusta sarebbe stata la quinta.
Vogliamo ricordarla così, l'unica Yaris 1.000 in grado di fare 5 Km con un litro.
Vogliamo ricordarla così, con il clacson suonato a caso, soprattutto al passaggio di fighe/puttane.
Ma soprattutto vogliamo ricordarla così, in giro per mezza Europa con Fabione alla guida. Teatro automobilistico di emozioni, discorsi, risate...
Betty si è spenta contro un guard rail in una notte di pioggia, quasi come se il cielo, già a conoscenza del suo destino, la stesse, a suo modo, piangendo.
Epitaffio a parte ecco la cronaca: ieri notte verso le 3. L'accelera-tori è sulla Valassina destinazione casa, all'altezza di Lissone perde il controllo causa asfalto bagnato, la macchina sbanda, picchia contro il guard rail della terza corsia, rimbalza, si gira e va a sbattere contro il muro dall'altra parte. Illeso il nostro uomo scende, costata che è distrutta e inizia a bestemmiare incredulo e incazzato. La sequela si attenua quando un ex carabiniere si ferma, prende il mano la situazione, chiama carro attrezzi e municipale e calma il nostro uomo. Il risultato netto sono 10.000€ di danni alla macchina che, di conseguenza, è da buttare ma, soprattutto e per fortuna, l'assenza di infortuni al conducente che va a casa sulle sue gambe verso le 5 spaventato e incazzato. A freddo rimane il nervoso per non essere riuscito a fare niente e per aver distrutto la macchina ma anche quello passerà. Alcuni pensano che il fatto che Fabione non possa guidare sia un bene per l'incolumità di automobilisti e pedoni, si avvisano quindi tutte le mamme di Cologno e dintorni che ora possono passeggiare tranquillamente con i propri bambini.
Oggi al campo ottimi allenamenti per Pavolv e il Conc: il primo dimostra infatti progressi notevoli nell'asta e il secondo conferma il suo stato di forma chiudendo in 1'07''2 il 500m di fine lavoro.
Buona serata a tutti e a domani,
Tonic Team
p.s.: No, Fabione NON era ubriaco e NON stava andando a manetta; è tutta colpa dell'asfalto bagnato, finiamola con le illazioni.

giovedì, agosto 30

Notizie Sparse

Buon Giorno e ben trovati all'appuntamento quotidiano con il Tonic Team. Di che cosa si parlerà oggi? Quali saranno gli argomenti di discussione nel post odierno? La finale del lungo di Howe? Il possibile record del mondo di Wariner nei 400m? La classifica dei 5 film porno preferiti dai Tonici? La durata del rapporto sessuale medio del Cudù Maggiore? No! Niente di tutto questo tedierà voi lettori durante la giornata di oggi! Quello che ci vuole è un aggiornamento sulle condizioni dei nostri otto moschettieri, presi singolarmente con i loro problemi, dubbi, perplessità, pregi e difetti del momento, il tutto in rigoroso ordine alfabetico.
Andy...sinceramente non si hanno notizie certe di Andy. L'ultima volta che il Facocero è stato avvistato era alla guida di una Peugeot 206 con dei margheritoni di peluche in bella mostra sulla cappelliera che poco si adattavano alla sua figura di lanciatore. Ci teniamo a precisare che la macchina è di proprietà della Fede (la sua ragazza, ndr). L'avvistamento risale però a sabato, nel frattempo l'unica certezza è che è vivo, visto che oggi pomeriggio era connesso a msn.
Cello sta discretamente, la sua caviglia migliora di giorno in giorno. Oggi infatti è riuscito a portare avanti uno dei lavori più duri degli ultimi mesi: sei progressivi sull'erba con recupero al passo.
Fabione, a sua volta, è sempre più vicino al recupero completo, l'accelera-tori corre, doppia, si mette i chiodi, fatica, spinge, per lui si paventa anche un ritorno alle competizioni a settembre...tutti sono curiosi di vederlo estrarre conigli dai cilindri di 100m e 200m.
Il Babbo in questo periodo è un po' disorientato: il rientro dalle vacanze, il tempo uggioso e l'imminente test di scienze motorie (con studio forzato annesso) lo rendono un po' malinconico. Al solito noi lanciamo un appello nel caso ci fosse qualche signorina volenterosa e di bell'aspetto disposta, con le sue arti, a fargli tornare il sorriso.
Il Conc, da quello che si può osservare durante gli allenamenti, è quello che sta meglio. I crono sono ottimi, così come l'azione e la facilità di corsa. Con entrambe le mani sulle palle non diciamo altro e attendiamo fiduciosi.
Lorenzo oggi è stato dalla Dott.ssa Ferrario per il suo tendine: dopo avergli fatto la fibrolisi il medico ha paventato l'ipotesi di un'operazione. Con un tagliettino e una semplice pulizia infatti si potrebbero risolvere diversi problemi di conseguenza il tonico sta vagliando l'ipotesi. Augurandoci che il ritorno in pista sia imminente e duraturo lo lasciamo tranquillo a riflettere su come curarsi.
Pavlov sta bene, in questo periodo è meno stretto nella morsa dei suoi mille impegni e riesce ad allenarsi con più costanza e, di conseguenza, risultati. Oggi primo allenamento di asta dopo lo stop estivo: nonostante la pioggia lo abbia interrotto la prima parte è andata molto bene e le prospettive sono ottime.
Robbie se la gioca con Lorenzo per il più acciaccato: la sua caviglia infatti stenta a guarire, il dolore persiste e di correre non se ne parla. A giorni la Catapulta del Sud farà un'ecografia a cui seguiranno visite, controvisite, riabilitazione e, se dio vuole, una progressiva ripresa, speriamo in bene.
Ok, ora sapete tutto, non possiamo fare altro che augurarvi la buona notte a rinnovare l'appuntamento a domani.
Tonic Team.
p.s.: Per Chicco: l'indirizzo a cui inviare il materiale è info@tonicteam.it manda tutto quello che vuoi che è ben accetto.

martedì, agosto 28

Andature?

Di base, oggi, c'era un tempo del cazzo. Con sta pioggerellina a tratti fine a tratti violenta e la calura di fine agosto sembrava di stare in sauna. Il risultato netto sono stati litri e litri di sudore riversati a caso dai presenti alla Tonic Arena. I tonici impegnati sul campo, Andre a parte, hanno fatto andature, chi sulla sabbia, chi sull'erba, chi in pista, chi tra gli ostacolini. Se c'è una cosa che è saltata fuori durante il raduno di Cavalese è l'importanza di questo tipo di esercizi, utilissimi per migliorare la reattività del piede e la tecnica di corsa. Il problema però è sempre lo stesso: cosa fare? Fortunatamente alcuni dei massimi "esperti dell'andatura" sono anche nostri lettori e commentatori accaniti, di conseguenza mi rivolgo a Chicco, a Igor e a chiunque abbia esperienza in materia per lanciare un appello: è possibile avere un commento o una mail da pubblicare con un programma o una serie di esercizi da fare per la reattività? Potrebbe essere un valido strumento da fornire a coloro i quali, poco esperti ma volenterosi (tipo Cello), vogliono migliorare questo importantissimo aspetto tecnico. Insomma, se l'argomento interessa e ne avete voglia, lanciatevi a ruota libera verso la teorizzazione dell'allenamento di andature perfetto, non aspettiamo altro.
Buona Nanna,
Tonic Team.
p.s. Anche questa volta la foto della bella figa è per attirare l'attenzione

Un po' mi gira il cazzo

Cavalese, nell'intorno delle 5 di mattina. Un osservatore esterno avrebbe sicuramente notato che quella notte al Piccolo Hotel c'era qualcosa che non andava: luci nelle stanze, gente che sgattaiola nei corridoi, una sottile tensione che aleggia. Si sarebbe potuto pensare a dei ladri, a qualche problema, a dei riti improvvisati ma niente di tutto ciò corrisponde a ciò che stava realmente accadendo. Quella notte infatti Simo avrebbe corso la qualificazione ai Mondiali di Osaka sui 100m e, chi in stanza chi nella sala TV, i ragazzi in ritiro stavano seguendo l'evento. In batteria corre sciolto, molla prima del traguardo, chiude con un 10"22 che fa credere che l'abbraccio alla Caporale sia praticamente scontato. Dopo mangiato, verso le 13, di nuovo tutti davanti ai teleschermi, speranzosi e quasi certi che lo spettacolo sarebbe stato assicurato. Purtroppo Simo è contratto, rigido, non da la stessa impressione della mattina, qualcosa non va. Giunge quinto in batteria, si spera nel ripescaggio i risultati tardano ad uscire e il gruppo, che quel giorno sarebbe rientrato a casa, parte senza sapere il verdetto.
Vengo a sapere la sera che con il tempo di 10"31 il velocista delle Fiamme Gialle è fuori, doccia fredda. Mi informo suo suo blog e vengo a scoprire la magagna dell'antidoping (per chi non ne fosse a conoscenza clicchi QUI e legga il secondo commento di Relione (il papà di Simone, ndr)). Mi reco istantaneamente sul sito della Fidal certo di trovare ampie spiegazioni sull'accaduto, condite da una serie di scuse da parte del comitato nazionale. Mi sbaglio. L'unico commento ufficiale sull'accaduto è il seguente "Il torneo dei 100 metri maschili dopo due turni saluta i nostri due portacolori. Dopo l’exploit del mattino, Simone Collio e Rosario La Mastra non sono riusciti a ripetersi peggiorandosi leggermente, 10.31 per il primo con vento contrario di 0,5 e 10.32 per il secondo con +0,8. Il loro comportamento va comunque giudicato con un voto ben piu’ alto della sufficienza e questo va a tutto vantaggio della preparazione della nostra staffetta veloce".
Comincio ad incazzarmi. Com'è possibile che uno dei migliori atleti che abbiamo in Italia sia stato letteralmente abbandonato al campo e non sia stato messo nelle condizioni di gareggiare al meglio? Dov'era la dirigenza? Come mai le fonti ufficiali non dicono niente sull'accaduto ma fanno passare la notizia come una normale eliminazione causa inadempienza dell'atleta? Sinceramente non so cosa rispondere a queste domande, o meglio, qualche idea in merito c'è ma preferisco non esplicitarla, attendendo risposte vi lascio con l'intervista rilasciata a Simone subito dopo la gara, credo che renda di più di mille considerazione. Cliccate QUI e selezionate "25/8, Simone Collio dopo l'eliminazione nei quarti" per ascoltarla.
Inutile dire che siamo tutti stretti attorno a Simo e che non vediamo l'ora di vederlo correre sui tempi che vale.
Sogni d'oro a tutti,
Tonic Team

domenica, agosto 26

Home Sweet Home

Sono tante le scelte che ti impone una pagina bianca, soprattutto quando la mente è gonfia di ricordi che vorresti trasmettere, condividere e far vivere, nel bene e nel male, agli assenti. L'arduo compito di sintetizzare veste chi scrive di un ruolo scomodo, dove connotazione e denotazione si mischiano lasciando spazio ad interpretazioni dettate dallo stato, dai rapporti, dalle emozioni del momento. Perifrasi su perifrasi per dire che non è facile fare il report di questa settimana di raduno, nella costante diatriba tra lo stringato e il prolisso, con pro e contro annessi, scegliamo di procedere per punti, sparsi, un brainstorming che colga i punti salienti, la fondamenta da cui eviscerare senso, morale e svago, ora che le pile sono cariche e si ha capito cosa fare e come farlo.
Si parte sempre dalle quinte, da quelli che il palco lo scelgono, lo montano e lo testano; è emerso anche dalle nostre discussione di teoria e tecnica dell'allenamento: "senza una buona organizzazione non si va da nessuna parte". E allora un grazie immenso a Igor, al Nonno ad Andrea e Maurice, è lungo l'elenco delle cause ma su tutte domina la semplicità e la naturalezza con cui hanno conciliato le differenti esigenze di cinquanta persone di età diversa senza scontentarne nessuna, senza imporsi e prestando attenzione alle esigenze di tutti, dentro e fuori la pista.
Il Babbo, come al solito, ha dato spettacolo. Inutile menzionare che ora tutto il gruppo (e qualche passante di Cavalese) conosce a menadito il suo pisello, come è inutile piangere sul latte versato e girare il dito nella piaga ricordando che la bi-zona paga più del pressing esasperato. Noi lo vogliamo ricordare la domenica, quando decide estemporaneamente di gareggiare sugli 800m con 5x300m del sabato nelle gambe, prima della gara si spara sei serie di panca chiuse con un colpo a 90kg, si scalda con una canottiera imbarazzante, si presenta allo start nero, gonfio, definito e aderente e vince in volata con 2'01"4 sfiorando il personale.
Pavlov entra in gioco tre giorni più tardi e, al solito, si distingue per capacità di integrazione fuori dalla norma. Altrettanta la sua voglia di fare approfittando dell'unico momento in cui può dedicare tutto il giorno all'atletica. In pista corre, si potenzia e capta consigli sapientemente dispensati riacquisendo forma e massa: ora il suo busto ha senso, i pettorali e gli addominali mettono la testa fuori, come la cappella dei porcini il primo giorno di sole dopo la pioggia. Fuori dal campo suona, balla, canta, ride e degenera, niente di più, niente di meno di quanto ci avesse abituato in sardegna.
Andy finalmente trova una palestra che gli consenta di svolgere tutti i lavori di pesi presenti sul programma: esaltato dalle attrezzature professionali che il campo di Cavalese gli mette a disposizione (bilanciere olimpico su tutti) pompa di Cristo e fa pompare, preciso e puntuale sui consigli tecnici. Il resto è storia: il martello scende in campo nella consueta partita di pallavolo e picchia regalando emozioni, dispensa teorie morfologiche durante le passeggiate nel bosco e, a ragione, è uno dei pochi a sposare le teorie sulla scopa di Cello.
Fabione, finalmente, sta bene. Emblematico il momento in cui tira fuori le chiodate da velocità e, riferendosi all'inverno passato dice: "Tia, l'ultima volta queste le ho messe con te". L'accelera-tori altleticamente sta tornando in pompa magna, mentre nella vita è sempre lo stesso: sorvolando sul fatto che per arrivare alla stanza 27 era sufficiente "fiutare la pista", è in ritardo costante sulle tabelle di marcia e balla da solo: la solita variabile impazzita insomma che crea scompiglio e diverte, anima le feste e esacerba gli animi, fedelissimo alla causa Pistorius non manca l'occasione per prendersi dei sonori "Vaffanculo" anche dal Nonno e Andrea, ben distribuiti in 35 minuti di discussione durante una cena in pizzeria.
Cello giunge tosto dopo 4 giorni di campeggio con la sua bella, la macchina trasformata a due posti causa bagagli e testa la caviglia dopo il riposo assoluto. L'arto sta benino, non abbastanza da consentirgli allenamenti e gare nella norma ma le sensazioni sono state positive. Atleticamente sarà un settembre di ripresa, umanamente trova la sua principale occupazione nella scopone scientifico, attività in cui spacca il cazzo a tutti tentando di imporre la regola che l'asso non prende tutto.
Ultimo e più importante Lorenzo: bastano due giorni di allenamento per far dire al suo tendine d'Achille "NO!", con conseguente infiammazione, impossibilità di correre e sonore bestemmie annesse. L'ennesima sfiga non fa abbassare la testa al nostro uomo il cui commento alla situazione, al solito, sarà l'unica dichiarazione ufficiale: "Voglio fare atletica seriamente, ma per farlo devo essere al 100%, è quindi importantissimo che io guarisca".
L'ultima sera, anche qui si potrebbe parlare ore ma non avrebbe senso, le foto esprimeranno il senso di quella festa meglio del nero su bianco.
Parlare di chi ti sta vicino è sempre facile, è al centro, si vede, non è difficile focalizzarsi e ricordare. Lo è invece di più quando si tratta di descrivere chi era presente e, fino ad allora, poco più di un "Ciao" nei campi di gara, le new entry nella lista degli amici, quelli con cui ti scambi numero e contatto msn l'ultimo giorno, quelli che hanno esteso la trama dei tuoi rapporti, arricchendola piacevolmente di discorsi, sguardi, coccole, pettegolezzi, sorrisi, consigli, quelli che ti porti dentro quando torni a casa e che hai voglia di rivedere per rivivere le stesse emozioni. Citare tutti è impossibile, ci dimenticheremmo qualcuno e non avrebbe senso, tralasciando amici e amori presenti in noi già dalla partenza da Milano, un grazie speciale va a tutti i "bambini dello zio" e al gruppo di Lecco, in grado di dare un senso nuovo, forte, limpido e trasparente alla parola Ritiro.
Tonic Team
p.s.: Da oggi riprenderanno gli aggiornamenti quotidiani, a breve un album con tutti gli scatti di Cavalese 2007.