venerdì, giugno 12

Live from Cardiff

La trasferta gallese non delude le aspettative. Dopo un volo caratterizzato da sedili scomodi, una hostess reclutata dal set di qualche film porno e un atterraggio degno di un pilota di caccia siamo giunti negli UK sani e salvi.
In questi tre giorni di permanenza, in cui non abbiamo fatto altro che allenarci, mangiare e farci coccolare dai padroni di casa, ci siamo resi conto delle differenze abissali tra il nostro e il loro modo di vivere l'atletica a livello strutturale.
Se infatti la passione che spinge atleti e allenatori e' la stessa, qui hanno a disposizione dei centri che spaccano veramente il culo. L'aggravante, perche' c'e' anche un'aggravante, sta nel fatto che Cardiff ha 300.000 abitanti e un numero di tesserati decisamente inferirore rispetto al "sistema Lombardia".
Abbiamo avuto la possibilita' di allenarci in due differenti strutture. La prima, quella dell'universita', e' composta da un palazzetto indoor con anello a quattro corsie, due rettilinei, uno interno e uno esterno, rispettivamente con 9 e 6 corsie, tutte le pedane, zona lanci e due palestre, una per i pesi estremamente attrezzata e una con gli attrezzi della ginnastica artistica. Di fianco al palazzetto indoor c'e' una pista all'aperto: 8 corsie in sportflex, 9 sul rettilineo finale, triple pedane di lungo, triplo e asta e zona lanci dedicata. Il tutto interamente finanziato dall'universita' e completamente fruibile sia agli studenti che agli avventori (tipo noi).
Ieri invece ci siamo allenati nella pista dove correremo domani. Questo impianto non ha la parte indoor (per fortuna: 2 palazzetti indoor in una sola citta' avrebbero provocato uno shok troppo grande) ma "solo" il solito anello da 8 corsie di un colato molto veloce, doppie pedane di tutte le discipline e zona lanci ad hoc. Adiacente al rettilineo finale c'e' un'enorme tribuna coperta che, oltre ai posti a sedere, ospita al suo interno gli uffici della sala stampa della Welsh Athletics e una palestra con i controcazzi, con tutto l'occorrente per gli allenamenti di forza.
Entrare in contatto con questa realta' mette in luce ancora di piu' quanto l'atletica lombarda sia completamente abbandonata a se stessa da parte dei non addetti ai lavori, quanto chi non e' inserito nel sistema, e che e' in grado di trovare i fondi per supportarlo, si disinteressi totalmente al movimento e quanto sia demoralizzante tutto cio'.
Sono infatti bastati due giorni per rendersi conto della profonda differenza nella qualita' dell'allenamento se si e' inseriti in un contesto dove tutto e' al proprio posto, dove gli spazi sono adeguati e le strutture performanti. Tentiamo ma non siamo in grado di immaginare come potrebbero cambiare le cose se, tutto cio', fosse disponibile per un interno inverno.
Se da un lato quindi questo raduno ha una profonda utilita' dal punto di vista atletico, dall'altro ci ha aperto gli occhi su quanto, da noi, le cose girino in un verso che non fa altro che penalizzare chi, teoricamente, dovrebbe essere il centro di tutto il movimento: gli atleti.
Non appena a casa carichiamo i video girati all'interno delle varie strutture, almeno rosicate un pochino anche voi. Nel frattempo pensateci intensamente che domani si corre.
Buona giornata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

in bocca al lupo ragazzi. vi dico solo questo, preferisco non aggiungere altro a quanto avete già scritto.
CONC