lunedì, gennaio 11

Esordio? Con calma

Quello che parla, alla fine, è sempre il tempo. Io ieri ho fatto 9"21 sui 60hs quindi direi che, il ciccio, non abbia niente di positivo da dire.
In quei novesecondiespiccioli il sottoscritto invece ha fatto un sacco di casino, che alla prima gara ci sta, e ha voglia di mettere il cronometro nelle condizioni di cambiare topic in suo favore.
Quindi meno chiacchiere più correre, ci aggiorniamo dopo Modena. Baci.

domenica, gennaio 10

Inizia la stagione indoor !!!

Oggi 10 gennaio 2010 inizia a Saronno la nuova stagione per i Tonici.
A rompere il ghiaccio Cellino, che ancora carico e privo di una preparazione specifica decide di affrontare un 60hs. Le sensazioni non sono ancora buone sulle barriere alte ed il nostro uomo a caldo è giustamente insoddisfatto ma è appena l'inizio...quindi sotto con gli allenamenti perchè chi semina, poi raccoglie!!!
L'appuntamento a risultati migliori è quindi spostato settimana prossima, a Modena, dove esordirò pure io (Lo), e con a fianco il Roman Sebrle di Cernusco tenteremo di bruciare ostacoli ed avversari!

Per un resoconto più dettagliato sulla prestazione del rosso e sul responso cronometrico attendiamo un suo intervento.
Intanto buon inizio di stagione a tutti dal Tonic Team!
Bella
Lo
ps: in foto Cello ed il tipico spuntino del Tonico-atleta :)

mercoledì, dicembre 23

La famiglia di Gesù

Sabato scorso, come di consueto, il sottoscritto facocero, e Cello, ci siamo allenati al Club Resort di Gessate, per aumentare la nostra già considerevole potenza spostando chili e chili di ghisa. E come di consueto sotto le feste ci siamo beccati le prove della festa delle elementari. Il che vuol dire che ci siamo sparati due ore di allenamento con un simpatico ciccione che sparava "siamo tante pecorelle" e "la famiglia di Gesù" ("...puoi conoscerla anche tu! Canta e balla insieme a noi! Con il ritmo che tu vuoi!") a un volume tipo jet in fase dei decollo, che al confronto al Number One c'è silenzio. E tra una serie e l'altra, di pari passo con la nostra ignoranza fisica, cresceva anche il nostro risentimento nei confronti delle feste di Natale delle elementari: qui c'è gente che deve lavorare, fatele la domenica le feste! Va anche detto che, causa serata movimentata il venerdì, siamo arrivati in palestra alle 12,30 e quindi l'allegro DJ si è sparato questa Jam Session dalle 12,30 alle 14,30: ma non poteva andare a mangiare!?!? Vabbe', a Natale sono tutti più buoni e per stavolta abbiamo chiuso un occhio...

In ogni caso, nel caso i miei compari non si facessero venire la voglia di fare il consueto post di Natale, ne approfitto per augurare a tutti i Tonic Friends un Buon Natale e un felicissimo Anno Nuovo!
Ciao a tutti!

Arnaldo

mercoledì, dicembre 16

Polemizziamo.....

Ogni tanto ci vuole ma con moderazione ed aggiunge un pò di pepe alla vita...Il caso riguarda l'utilizzo dell'impianto indoor di Saronno (VA). Cari amici, vi posto direttamente un commento del nostro amico Nuarozzi. Personalmente mi sento di condividerlo in pieno ma come sempre se qualcuno avesse opinioni differenti saremo ben lieti di sentire di ascoltare tutte le "campane"!

E adesso scannatevi!!!! :)

Lo
"PARLIAMO DI COSE SERIE:

Sapete che per allenarsi e gareggiare a Saronno, gli atleti sono obbligati a comprare i chiodi venduti direttamente dal custode della pista?
Sapete che, anche se indossate delle chiodate che montano chiodi della lunghezza regolare non potete usarli?
Sapete che per essere sicuri che siano i loro sono colorati di rosso?
Sapete che li vendono a 5€ senza confezione (li mettono dentro a bustine per medaglie) e senza rilasciare lo scontrino?
Sapete che se avete comprato delle chiodate con chiodi fissi non le potete usare?
…ma loro possono farlo perché o vai da loro o stai al freddo…
Il prossimo anno dovremo comprare da loro pure le scarpe o i pantaloncini per allenarci al caldo?Se volete gareggiare da loro preparatevi per tempo o state a casa ad allenarvi!!!
Buona atletica
Mattia. "
PS: mi permetto di aggiungere che se è condivisibile imporre un certo tipo o una certa lunghezza di chiodi per rovinare meno la pista, trovo assai discutibile imporne l'acquisto in esclusiva nell'impianto....

domenica, dicembre 13

Live from Foppolo, Atto III

Con un po' di ritardo pubblico questo aggiornamento mandatomi da Robbie settimana scorsa, il nostro uomo ha aperto a sua volta un blog, aggiornato quasi quotidianamente. Per chi fosse interessato il link è QUI. Io lo consiglio caldamente, perchè, va ricordato, la catapulta del sud è arrapante anche quando scrive.

Ieri finalmente ha smesso di piovere/nevicare/grandinare. Così, quando alle 7 la sveglia è suonata, ho fatto una rapida colazione e mi sono capottato per le strade di Plužine. Strade che mi piacerebbe poter dire deserte ma che in realtà, la mattina, sono animate dai bambini diretti a scuola, che guarda caso è proprio dietro il mio lussuoso loft. Ho quindi schivato gli sguardi divertiti dalla bambinanza locale (andare in giro in fuseaux e maglietta aderente nera da uomo ragno a Plužine alle 7.30 di mattina necessita grande autostima), mi sono inerpicato sulla strada che porta al super Albona ed ho iniziato il solito giro, sulla riva del lago.

Ad attendermi una strada trasformata in un campo di addestramento dei marines, con fango alto 4 pollici (10,16 cm), che ha reso, dopo qualche metro, le scarpe pesanti come gli anfibi in dotazione al corpo degli alpini. Dopo un patetico tentativo di proseguire al grido de “il cucchiaio non esiste”, scivolando e affondando nella fanghiglia, ho girato i tacchi, direzione casa (il fango esiste, confermo).

E qui l’errore: visto un sentiero, l’ho imboccato gioioso, infilandomi nel bosco.

Al termine della corsa: mi sono perso innumerevoli volte, ho corso dentro un ruscello e in una specie di permafrost acquoso, mi sono graffiato braccia e gambe con un arbusto insidiosissimo che credo si chiami Spinosus Maledictus e ho saltato una recinzione di filo spinato stile Olio Cuore (no, non ho fatto lo splendido passandola all’ostacolista. Il filo spinato non viene giù se lo prendi con la seconda gamba). Tutto questo violando 4 proprietà private, con latrati di cani in sottofondo. Alla fine, uscito dalla foresta, ho salutato, con estrema nonchalance, un paio di autoctoni un po’ interdetti e me ne sono tornato un po’ pesto ma gaio alla mia kuča.

Ho imparato una cosa: quando temi che le tue chiappe possano essere scambiate per pappa per cani, la paura di spaccarti una caviglia correndo a rottadicollo in discesa passa decisamente in secondo piano.

mercoledì, novembre 25

LIve from Foppolo, Atto II

Ho appena perso tre partite di fila a dadi contro Miles. Ieri è andata meglio, 2 a 2. Il gioco è Wimpout, una scossa di adrenalina, qui a Plužine. Però ti fa passare la serata, e questo basta. Oggi parlavo con Brano, il ragazzo che lavora con noi, che vive a Nikšič, città il cui merito è unicamente quello d’essere la sede della Nikšičko, una birra non male, dico, Nikšič, non New York, ma manco Casalpusterlengo, per dire, non c’è il cinema a Nikšič, anche se fa ben 20.000 cristiani (ortodossi), e, Brano, si chiedeva come facessimo a vivere a Plužine. E che ne so Brano. Come si fa.. ci si ammazza di libri, film sul pc (in TV è però possibile gustare meravigliose telenovele argentine in lingua originale), si gioca a dadi e nel we ci si lancia in esplorazione dell’habitat.

Ma ciò di cui volevo parlare è l’ospitalità montenegrina. Per lavoro siamo spesso in giro, per verificare l’andamento delle varie attività, lo stato di ubriacatura degli sfalciatori che puliscono i sentieri per il trekking, per constatare che, data l’umidità e la freddazza, l’intonacatura del centro multifunzionale non si asciugherà prima del 2014. Insomma, con la nostra fida Lada 4x4 ce la giracchiamo. Ieri ci siamo fermati nei pressi della casa di un autoctono, per consegnare una tanica di benzina per la motosega e una stecca di Drina (mitiche sigarette balcaniche). Il padrone di casa s’è impuntato e c’ha invitato a prendere una kafa. La moglie, sorridente ha intavolato, prima che ce ne rendessimo conto, piatti di salame, prosciutto e formaggio, tutto rigorosamente fatto in casa. La rakjia (una specie di grappa buona anche come combustibile) poi, non si è potuta proprio rifiutare, senza incappare in alte e incomprensibili grida di protesta, che hanno avuto termine solo con l’accettazione rassegnata e sorridente del brucia budella. E che siano le 3 di pomeriggio e che tu abbia appena pranzato non è una cosa facile da spiegare ma anche se lo fosse non gliene fregherebbe un granché. Così si attacca il formaggio, tra l’altro buonissimo, in cui capita di trovare qualche pelo, non sai se sperare umano o animale, il prosciutto, il pane fatto in casa. E quando sembra che siano soddisfatti e poggi la forchetta eccoli portare la torta. Mitici!