lunedì, novembre 26

50 Anni di Pro Sesto Atletica

"Il presidente dell'A.S.D. Pro Sesto Atletica è lieto di invitare la S.V. a festeggiare i nostri primi 50 Anni". Così recita l'elegante corsivo dei caratteri stampati sull'invito. Ore 15.00, Sala Consigliare della Provincia di Milano, via Corridoni, 16.

Di fronte all'edificio molti amici, qualche conoscente e alcuni sconosciuti tutti raccolti sotto due denominatori comuni: l'abbigliamento ricercato e la passione per l'atletica. Sorrisi, strette di mano e racconti in pillole di mesi di vita accompagnano l'ingresso alla sala, alle 15.30 si comincia.

...poco prima...
Flora: "Ma tu hai idea di quanto dura?"
Cello:"Non lo so ma come al solito sarà una palla mostruosa, personalmente alle 17.30 devo essere in ufficio, se non è ancora finita ho una buona scusa per prendere e andare".

In apertura l'ottima dialettica del presentatore da la parola all'ospite più illustre: il Presidente della Fidal Francesco Arese. Trovo il suo discorso tanto confusionario quanto è forte il messaggio che vuole lanciare: mischia storie di vita vissuta, esperienza atletica, situazione del settore giovanile attuale e considerazioni personali chiudendo con una verità tanto inattaccabile quanto era contorto il preambolo con il quale ci è arrivato: "mi rivolgo a tutti i giovani in sala, ricordate che per riuscire in questo sport bisogna allenarsi duramente e fare parecchi sacrifici, l'atletica non regala nulla".
Nuovo passaggio di microfono che da il via alle premiazioni degli atleti che meglio hanno rappresentato la Pro Sesto durante la sua storia: con tempi scanditi al secondo e catturati dagli obiettivi di telecamere e fotografi, vincitori di titoli italiani, maglie azzurre, maglie azzurre e titoli italiani sfilano sul palco e ritirano diplomi commemorativi.
Seguono il momento più triste e più commovente dell'evento. L'opinione di chi scrive, sicuramente superficiale e impulsiva, è che il giornalista della Gazzetta dello Sport che ha introdotto la premiazione a Simone Collio si sia comportato in maniera molto ipocrita. Nonostante la stagione della punta di diamante azzurra della velocità meritasse amplissimi spazi sia dal punto di vista sportivo che motivazionale (due eventi su tutti il 10'14 di Rieti e i fatti di Osaka), la stampa si è ben curata di passare sopra ad ogni notizia dedicando poche battute a ciò che, calcisticamente, sarebbe stato in prima per diverse edizioni. Alla luce di quanto riassunto trovo del tutto incoerenti i sorrisi e le strette di mano di chi, in un anno di successi, non ha fatto altro che snobbarti per dare spazio a notizie ben più importanti riguardanti, ad esempio, il peso medio delle caccole di Andrew Howe.
Sinceramente la mia conoscenza di Carlo Venini prima di sabato si limitava ad un nome su di un organigramma. Dopo aver visto così tante persone con i lucciconi quando gli è stata consegnata la targa per il lavoro svolto il mio concetto di stima reciproca si è caricato di significato. "Cosa devo dire, sono contento di essere qui tra di voi, basta". Una frase lanciata in un silenzio pregno, che rompe i muri della retorica e spezza lance nei confronti dell'atletica vera, sudata e sofferta, vissuta giorno per giorno sui campi con l'obiettivo di non mollare e renderla migliore. Poche parole con alle spalle un rapporto inversamente proporzionale di fatti e successi, alla faccia di chi si riempie la bocca ma, a conti fatti, non conclude nulla.
Dopo Venini è il turno di altri atleti biancocelesti del passato fino ad arrivare ai giorni nostri all'assegnazione dei premi ai migliori della scorsa stagione e alla presentazione delle squadre assolute maschile e femminile che scandisce il trasferimento degli invitati dalla sala consiliare a quella adibita al rinfresco, degna conclusione del compleanno della tartaruga.
Se, a seguito di un brainstorming degli aggettivi che più si addicono all'evento, mi venisse chiesto di sceglierne due il dito cadrebbe su emozionante e frizzante. I valori sportivi presenti in sala sono stati trasmessi nella loro interezza e, per la prima volta nella storia delle feste sociali, il tempo è davvero volato!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con gli aggettivi...è stata la prima volta che non mi sono sentito in dovere di abbandonare la sala almeno 4 o 5 volte per fare pipì....
E' stata davvero emozionante e il tempo è volato..e sono molto contento per Rotta e Venini che hanno ricevuto le giuste ovazioni!!!
Per un pomeriggio si è respirata storia e atletica "pura"....
Molto carino anche l'After-party...con Bob tornato ai lustri passati e la "tabbozza" che gli dava corda...ahahahah....che risate...bella serata davvero!!!

Anonimo ha detto...

...Andy mi mandi la foto con Simo e pietruzzo please?????

Anonimo ha detto...

tanti auguri alla Pro Sesto! Forza ragazzi, proseguiamo uniti per contribuire a migliorare ciò che già c'è.
Ciao a tutti!
Arnaldo

Anonimo ha detto...

pagina 65 del Corriere della sera del 29-11-'07 "il modello Pro Sesto"...che bello avere così tanta gente che ci apprezza!!no?!
ciauz
Francy