giovedì, dicembre 6

Tra luci e curve

Il mercoledì Pavlov ed io andiamo a fare l'allenamento di asta a Canegrate dove Andrea ha allestito una palestra per saltare al coperto. Data la distanza prendiamo la macchina a turno e quando guida il Maestro si scatena lo show. Al contrario di tutti gli automobilisti normali la cosa che lo infastidisce maggiormente durante il tragitto autostradale non sono i cazzoni che sorpassano a caso o che si piazzano davanti e decelerano bensì le luci delle macchine chi ci circondano. Mi ha spiegato che, a causa della miopia, vive come in un mondo psichedelico dove tutte le fonti luminose vengono amplificate proiettandolo in un universo simile a quello che si percepisce sotto l'effetto di droghe. Sta di fatto che il tragitto è scandito da una serie di "E ma che palle questo qua dietro con sti fari così alti"..."Guarda quello che luci freno abbaglianti che ha"..."Ma è proprio necessario che ci siano tutte quelle luci in una macchina"...fino ad arrivare alle bestemmie casuali se si incrocia la sua bestia nera: l'automobilista che tiene acceso il fendinebbia posteriore anche se la visibilità è buona. In quel caso Pavlov trattiene a stento il nervoso forte dell'aplomb di cui è dotato, ma si percepisce che, se potesse, spaccherebbe a roncolate prima auto e poi guidatore.
La seconda caratteristica del Gran Maestro alla guida è che, quando è stanco e si trova nei tratti misti, comincia a farsi i complimenti da solo per come imposta e gestisce le traiettorie delle curve. La sua frase tipo in questi casi, non appena la macchina è tornata all'assetto normale sul rettilineo, è "Hai visto che traiettoria? Sono proprio stato preciso!". La maggior parte delle volte non so che cosa rispondere, per ora dargli ragione sembra essere la mossa migliore!
Nonostante queste stranezze il nostro uomo durante l'allenamento si è espresso davvero bene, lasciando ben sperare per l'inizio della stagione outdoor. Per quanto mi riguarda stasera ho fatto i primi salti con l'elastico dopo tanto, che figo!
In chiusura una buona notizia sulle condizioni di Rolenzino: visitato ieri dalla dott.ssa Ferrario il suo tendine sta recuperando nella maniera corretta e senza intoppi. Ora si allena tre volte a settimana in piscina e tre volte in palestra, in attesa di gennaio quando potrà tornare a calcare la pista.
Notte a tutti.

lunedì, dicembre 3

La manovra del cassetto colpisce ancora

Buona sera a tutti. Innanzitutto rispondo ad Andre rassicurandolo sul fatto che sto bene e che la mia assenza odierna era dovuta al fatto che, d'ora in avanti, tutti i lunedì andrò ad allenarmi a Canegrate sotto l'occhio vigile di Andrea.
In secondo luogo le condizioni di Fabione: oggi gli hanno tolto l'imbragatura al ginocchio ed è stato visitato dal medico specialista della clinica Santa Sofia il quale, dopo aver praticato la manovra che ancora oggi traumatizza Pavlov (la manovra del cassetto, ndr) ha diagnosticato un problema ai crociati e imposto una risonanza magnetica per sciogliere la prognosi. Forte del referto appena redatto Fabione si reca a prenotare l'esame e qui viene il bello. La tizia allo sportello infatti si rifiuta di fissare l'appuntamento perchè il nostro uomo non è in possesso dell'impegnativa del medico curante! Ma se due secondi prima l'analisi è stata prescritta da un medico specialista del loro centro perchè è necessaria la firma di uno che di solito cura le influenze per procedere?! Sta di fatto che, grazie a questa bega burocratica, l'accelera-tori non ha ancora prenotato nulla e dovrà tornare dopo che avrà ottenuto il benedetto pezzo di carta.
Non avendo potuto esprimersi al meglio giovedì scorso stasera in palestra Robbie ha dato il meglio di se. Grazie alla frittata con le patate ingerita prima dell'allenamento la Catapulta del Sud si è dimostrato il re della digestione, tanto per il timbro ma anche e soprattutto per l'intensità con cui manifestava di aver gradito la cena. La frequenza dei rutti era tale da mettere in dubbio la sua salute. Questa prestazione, se possibile, è stata oscurata da un gesto che conquista la leadership del bon-ton odierna: Il Gran Maestro infatti, durante il recupero tra le serie di addominali ha massima squadra, ci spronava attraverso i feromoni. L'unico problema che il metodo di trasmissione consisteva nel tentare di costringere me e Robbie ad annusargli la mano dopo che se l'era passata tra i peli sudaticci del fondo schiena!
Sogni d'oro a tutti.

sabato, dicembre 1

A come Atletica

La regina degli sport. Una volta che ci sei dentro non sei più in grado di fare senza. Si diventa drogati, ne hai bisogno, provi a resistere, a trovare delle alternative, a non pensarci ma niente. Lei tornerà sempre a bussare, a ricordarti che non riesci a smettere.
E' come quando ti lascia la ragazza: diventi iperattivo, richiami i vecchi amici per uscire, ti alcolizzi, ci provi con tutte, urli che stai bene...ma quando sei solo in camera tua la realtà ti presenta il conto. La dolcezza del suo sorriso, le sue labbra morbide e la sua voce che ti accende dall'altra parte della cornetta non possono essere cancellati. Sei ancora sotto.
Non ne conosco uno che, una volta smesso, non rimpianga chiodate, tartan e tutto quello che ci sta attorno, non ne conosco uno che non abbia cercato le stesse sensazioni altrove, non ne conosco uno che ci sia riuscito.
La regina degli sport. Dedizione totale, fatica, sudore, sensazioni forti. Soddisfazioni. Delusioni.

Sogni di coerenza e coesione. Di competenza tecnica diffusa e logisticamente efficiente. Pensieri sparsi e confusi frutto di rabbia e consapevolezza che poco centrano con velocità, salti e ostacoli.
Pensieri sparsi e confusi che non trovano una conclusione coerente, al pari di questo post...

giovedì, novembre 29

Niente da dichiarare

Oggi ho bigiato. Mi sentivo fiacco e svogliato così, approfittando della settimana di scarico e del fatto che stasera sarei andato in palestra a fare ginnastica artistica, mi sono preso un giorno di riposo senza dire niente a nessuno. Per ovvi motivi non so nulla di quanto accaduto alla Tonic Arena (ho appena fatto una mega-scoreggia, però non riesco ancora a sentire se puzza o meno...non puzza...salvo!). Dicevo...non so che cosa sia successo oggi al campo, spero di non essermi perso niente di eclatante.
L'allenamento di ginnastica non ha regalato grosse emozioni, dovendo infatti condividere la palestra con altri avventori siamo stati costretti a fare i seri. Unica nota il test di addominali a massima squadra: con 25 chiusure sono riuscito a battere di due le bambine di Andrea!
Notte a tutti.
p.s.: Dichiarazioni dell'ultima ora vedono Fabione molto soddisfatto di aver ripreso l'attività a pieno ritmo

Tsunami

Ieri Fabione ha tolto i punti al pisello. Con oggi dovrebbero essere 45 i giorni trascorsi dall'ultima eiaculazione. Praticamente ha tra le gambe una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.
C'è della curiosità su cosa possa succedere quando l'accelera-tori avrà l'ok per "mollare gli ormeggi". Chi scrive infatti, ma credo nessuno dei maschi che stanno leggendo, da quando ha scoperto il fantastico universo delle pippe, è mai stato così tanto tempo senza incrementare le sue probabilità di diventare cieco.
La curiosità è sia in termini di quantità misurabile (centilitri, decilitri, LITRI) ma anche e soprattutto per la potenza d'uscita e rispettiva gettata (centimetri, decimetri, METRI). Insomma, attorno ad una pippa non c'è mai stata così tanta aspettativa dalla volta che Andre era stato obbligato a stare una settimana in astinenza dopo un anno di attività quotidiane, ma questa è una ricerca scientifica di cui parleremo un'altra volta.
Stasera ho saltato per la prima volta dopo un anno ad asta flessa, che bella sensazione!
Notte a tutti,
Tonic Team

lunedì, novembre 26

50 Anni di Pro Sesto Atletica

"Il presidente dell'A.S.D. Pro Sesto Atletica è lieto di invitare la S.V. a festeggiare i nostri primi 50 Anni". Così recita l'elegante corsivo dei caratteri stampati sull'invito. Ore 15.00, Sala Consigliare della Provincia di Milano, via Corridoni, 16.

Di fronte all'edificio molti amici, qualche conoscente e alcuni sconosciuti tutti raccolti sotto due denominatori comuni: l'abbigliamento ricercato e la passione per l'atletica. Sorrisi, strette di mano e racconti in pillole di mesi di vita accompagnano l'ingresso alla sala, alle 15.30 si comincia.

...poco prima...
Flora: "Ma tu hai idea di quanto dura?"
Cello:"Non lo so ma come al solito sarà una palla mostruosa, personalmente alle 17.30 devo essere in ufficio, se non è ancora finita ho una buona scusa per prendere e andare".

In apertura l'ottima dialettica del presentatore da la parola all'ospite più illustre: il Presidente della Fidal Francesco Arese. Trovo il suo discorso tanto confusionario quanto è forte il messaggio che vuole lanciare: mischia storie di vita vissuta, esperienza atletica, situazione del settore giovanile attuale e considerazioni personali chiudendo con una verità tanto inattaccabile quanto era contorto il preambolo con il quale ci è arrivato: "mi rivolgo a tutti i giovani in sala, ricordate che per riuscire in questo sport bisogna allenarsi duramente e fare parecchi sacrifici, l'atletica non regala nulla".
Nuovo passaggio di microfono che da il via alle premiazioni degli atleti che meglio hanno rappresentato la Pro Sesto durante la sua storia: con tempi scanditi al secondo e catturati dagli obiettivi di telecamere e fotografi, vincitori di titoli italiani, maglie azzurre, maglie azzurre e titoli italiani sfilano sul palco e ritirano diplomi commemorativi.
Seguono il momento più triste e più commovente dell'evento. L'opinione di chi scrive, sicuramente superficiale e impulsiva, è che il giornalista della Gazzetta dello Sport che ha introdotto la premiazione a Simone Collio si sia comportato in maniera molto ipocrita. Nonostante la stagione della punta di diamante azzurra della velocità meritasse amplissimi spazi sia dal punto di vista sportivo che motivazionale (due eventi su tutti il 10'14 di Rieti e i fatti di Osaka), la stampa si è ben curata di passare sopra ad ogni notizia dedicando poche battute a ciò che, calcisticamente, sarebbe stato in prima per diverse edizioni. Alla luce di quanto riassunto trovo del tutto incoerenti i sorrisi e le strette di mano di chi, in un anno di successi, non ha fatto altro che snobbarti per dare spazio a notizie ben più importanti riguardanti, ad esempio, il peso medio delle caccole di Andrew Howe.
Sinceramente la mia conoscenza di Carlo Venini prima di sabato si limitava ad un nome su di un organigramma. Dopo aver visto così tante persone con i lucciconi quando gli è stata consegnata la targa per il lavoro svolto il mio concetto di stima reciproca si è caricato di significato. "Cosa devo dire, sono contento di essere qui tra di voi, basta". Una frase lanciata in un silenzio pregno, che rompe i muri della retorica e spezza lance nei confronti dell'atletica vera, sudata e sofferta, vissuta giorno per giorno sui campi con l'obiettivo di non mollare e renderla migliore. Poche parole con alle spalle un rapporto inversamente proporzionale di fatti e successi, alla faccia di chi si riempie la bocca ma, a conti fatti, non conclude nulla.
Dopo Venini è il turno di altri atleti biancocelesti del passato fino ad arrivare ai giorni nostri all'assegnazione dei premi ai migliori della scorsa stagione e alla presentazione delle squadre assolute maschile e femminile che scandisce il trasferimento degli invitati dalla sala consiliare a quella adibita al rinfresco, degna conclusione del compleanno della tartaruga.
Se, a seguito di un brainstorming degli aggettivi che più si addicono all'evento, mi venisse chiesto di sceglierne due il dito cadrebbe su emozionante e frizzante. I valori sportivi presenti in sala sono stati trasmessi nella loro interezza e, per la prima volta nella storia delle feste sociali, il tempo è davvero volato!