sabato, luglio 14

Imperversa la discussione

Abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora, e siamo ben lieti di averlo fatto. Sinceramente sono molto contento che questo spazio abbia anche uno scopo tecnico e non solo informativo sulle seghe che si tira il Babbo, crediamo sia possibile aprire una sezione di confronto, in cui si dibatte sui temi caldi dell'atletica, bisogna solo pensare a come ma anche a questo verrà posto rimedio. Riassumendo le puntate precedenti ed estraendo il succo della questione Chicco ha espresso una santa verità: ammazzare la gente di ripetute a discapito della tecnica di corsa, della reattività, delle andature e di una serie di esercizi che mirano a migliorare la capacità e l'intelligenza motoria dell'atleta ha scarsa utilità. Lele invece sostiene che si debba correre, correre, correre, metterci grinta, determinazione e voglia di fare fatica fidandosi in toto dell'allenatore. Ci sono state diverse risposte e controrisposte, per leggerle tutte potete cliccare QUI e QUI, se ne avete voglia continuate pure dicendo la vostra, nei commenti di questo post.
Buona giornata a tutti,

Tonic Team

p.s. Cello è vivo e sta bene, reduce da una serata discretamente impegnativa dal punto di vista etilico ha aperto gli occhi da poco.

3 commenti:

Cello ha detto...

Io, come al solito, sposo l'idea di Chicco. Non impostare la tecnica di corsa è come avere una macchina a cui manca una ruota e pretendere di farla andare forte elaborando il motore. Per quanto riguarda le andaturine e gli ostacolini dei mezzofondisti di Cernusco, la mia opinione strettamente personale, soggettiva e dereferenziata è che, fatte in quel mondo, non servano presschè a nulla.

Il_Matto ha detto...

"Mi spiego: e' ampiamente dimostrato che l'economia di corsa e la bellezza di corsa non necessariamente coincidono.
Se era bello e forte Seb Coe, era decisamente meno bello Morceli, un aborto da vedere Ngugi, e abbastanza bruttino anche Longo.
Eppure i primi tre hanno ottenuto record del mondo e titoli mondiali ed olimpici dagli 800 ai 10000.
Forse che forse, la potenza aerobica e la capacita' di soffrire sono ancora piu' chiave della qualita' di corsa in se'.Detto questo, e' certo che migliorare l'efficienza della corsa e' doveroso e necessario.

Lele"


Poi commentate quel che vi pare, ma nel riassumere, metteteci tutto.

La capacita' organica nel mezzofondo mi pare la prima priorita' (vedi esempi sopracitati).
Nelle specialita' tecniche, mi sembra sia assai piu' importante la qualita' del gesto.
In nessuno dei due casi la PRIMA priorita' e' L'UNICA.
Almeno sull'italiano vediamo di non opinare...

Per quanto riguarda ostacolini ed andature, a ME han ben modificato la corsa, in meglio: vi prestai allora, e presto oggi-nei limiti del mio ridotto possibile-, particolare attenzione.
Se poi uno, quando gli vien richiesto di fare "andature" fa uno skip, una calciata, e parte per gli allunghi, concordo con Cello nel dire che non servano ad un bel niente.
Atleti maturi (18+) non dovrebbero essere seguiti come bambini dell'asilo. Credo questo debba e possa esulare dai compiti dell'allenatore, e rientrare appieno nella serieta' dell'atleta.

Lele

Anonimo ha detto...

Ma cello...mi hai fregato la foto dal mio blog?!!bastardo!!!! ;-)baci baci.
Tia..