venerdì, settembre 21

Salite

Il giovedì la prima parte del mio programma prevede un lavoro di andature e prove ripetute in salita quindi arrivo al campo, mi cambio e vado di corsa sul ponte della metro che collega il parco del Naviglio con il quartiere dall'altra parte della ferrovia. Mentre mi alleno mi guardo intorno e osservo: la cornice del parco offre uno spettacolo sociale davvero variopinto, non c'è infatti una tipologia standard di frequentatore ma una serie incatalogabile. Forme e modelli si mischiano partendo dalla mamma con bambino, passando per la nonna con bambino, la signora con il cane, il signore in bicicletta, il tabbozzo con la tipa, i tabbozzi in branco, le tipelle infighettate, gli studenti con i libri fino ad arrivare alla categoria, secondo me, migliore in fatto di sfumature: gli sportivi da parco. Questi sono mille, chi più chi meno tecnico, chi più e chi meno accanito e chi più chi meno conscio di quello che sta facendo. E' già un paio di volte che il giovedì vado alle salite e, tra la massa informe di corridori, podisti, ciclisti, gente con i roller e squadre in preparazione due soggetti mi sono saltati all'occhio, due soggetti che erano presenti entrambe le volte ed, entrambe le volte, si sono distinti per stranezza. Il soggetto numero uno, che per comodità chiameremo H7-25, sembra un angente speciale della CIA: scuro di carnagione, occhiale da sole a specchio con lente piccola e tonda, capello corto ma non rasato, abbigliamento tecnicissimo in tinta uniforme e, dulcis in fundo, auricolare nell'orecchio sinistro. H7-25 si allena in una maniera strana, lui arriva con la sua mountain-bike e inizia un sali scendi senza fine sul ponte dove mi alleno: percorre i 150m di salita pianissimo, arriva in cima, fa inversione e torna indietro sfruttando l'inerzia della discesa. Quando pedala verso "la vetta" non si scompone, non da segni di stanchezza (anche perchè non credo superi i 13km/h), non trasmette emozioni, si guarda attorno con fare sospetto fiutando il pericolo, i malintenzionati, i terroristi. Sinceramente quando arriva mi sento sicuro, me lo immagino estrarre un AK-47 da sotto la sella e iniziare a mitragliare il tabbbozzo che cerca di scippare la vecchietta: "In nome dei servizi segreti americani io ti termino, tabbozzo!". Poi tranquillo risalire sulla biciletta e ricominciare il suo saliscendi dopo aver buttato il cadavere nel Naviglio e aver rassicurato i passanti.
Il secondo soggetto, se possibile, è ancora meglio. Per comodità lui prenderà il nome di Gigi la Trottola. Gigi la Trottola è l'esatto contrario di H7-25, se questa storia fosse un fumetto sarebbe il suo peggior nemico. Gigi la Trottola si mette dei pantaloni da corsa e delle magliette dai colori accesissimi (ieri giallo anti-nebbia), capello lungo e sguardo inquietante ben riparato dietro un paio di occhiali con la lente e la montatura trasparente, simili a quelli che si usano per tagliare l'erba. Gigi la Trottola basa la sua strategia sull'effetto sorpresa: quando meno te lo aspetti lui arriva di corsa ad andatura sostenuta, sale la salita sull'erba di fianco alla strada e, poco prima di essere arrivato in cima, si butta a terra, fa una capovolta avanti, si rialza con un balzo a due piedi, fa un mezzogiro in aria, scende da dove è appena salito e se ne va per la sua strada. Poco dopo ritorna ripete lo stesso esercizio ma, invece di scendere da dove è salito, attraversa la strada, salta una staccionata tipo "Olio Cuore" due o tre volte e si getta giù dalla discesa sull'altro lato che è decisamente più ripida.
Sono dicotomico: da una parte mi verrebbe voglia di mettermi a parlare con questi soggetti, capire che cosa stanno facendo e con quale scopo (più con Gigi la Trottola per la verità), dall'altra parte spero che Andrea tolga le salite dal mio programma per il prossimo ciclo perchè temo di essere arrestato/aggredito. Ripensandoci bene però non ho nulla di cui preoccuparmi perchè, quasi sicuramente, H7-25 e Gigi la Trottola in questo momento stanno scrivendo sul loro blog/raccontando a qualche amico/fidanzata quanto è buffo "Il Rosso": quel soggetto di 190cm, con delle canottiere e dei fuseaux poco maschili, che il giovedì sale e scende continuamente dal ponte tirandosi dei calci nel sedere prima con una gamba, poi con l'altra e poi con tutte e due assieme!
Tonic Team

5 commenti:

Unknown ha detto...

solo 2 appunti:
- se è un agente americano è davvero improbabile che utilizzi un ak-47,che notoriamente è un fucile d'assalto di fabbricazione russa (la cui sigla significa "Avtomat Kalashnikova modello 1947") usato in primis dai russi (o meglio dai sovietici) e oggi fucile prediletto da tutti i tipi di terroristi (a quanto pare per la sua facilità d'uso e la sua facilità di reperimento). Quindi, per la cronaca, se agente americano è più probabile che utilizzi l'"M16" o il più moderno "M4".
- ti sei dimenticato di citare i fanatici dello street-basket di cui spesso ormai faccio parte e per capire il livello di gioco ti dico solo che tra i miei compagni di gioco il migliore è il signor pinchetti andrea..e questo la dice veramente lunga!

Anonimo ha detto...

ho passato anche io scienze motorie!!!

Claudio

Anonimo ha detto...

bravo Claudio!!!
Benvenuto nel grande (ma non ricco ) mondo degli scienziati mortori!!!

Pav.

Anonimo ha detto...

iallosti, stra belli questi due soggetti!!! xò se ti piace osservare gli altri, ti porterò qualche foto di alcuni personaggi, che vengono alla mia università in svizzera. dal loro aspetto puoi fantasticare all'infinito!!

ci vediamo!!

pippo

Anonimo ha detto...

Bella il Rosso!!!