Il Tonic Team è fiero di inaugurare questa nuova sezione, in cui verranno descritti personaggi che sono stati molto più che compagni di allenamento, con Cesco, un amico unico. Sentiamolo raccontato dalle parole di Andre:
"Portato da Pavlov al campo di Cernusco s/n, Francesco Sartor si presenta subito ai più come un soggetto molto particolare, tutto da scoprire. L’allora laureando in scienze motorie, nella sua parentesi di vita trascorsa in quel di Salerno, aveva già praticato atletica leggera nelle categorie giovanili a livelli accettabili, ottenendo un discreto 51”80 sui 400 piani.
Tornato a Milano aveva abbandonato questo meraviglioso mondo ma, sentendo i racconti del polivalente Pavlov, che narrava di un luogo dove l’allenamento era soprattutto divertimento, decise di provare a riinfilare le scarpe chiodate (proprio le stesse che usava allora).
La sua breve ma intensa parentesi cernuschese comincia nell’inverno del 2003, quando viene annesso al Fabry’s Team, durante quell’annata Cesco si pone l’obiettivo di ritornare ai livelli di quando era ragazzino, lo centra e si migliora, fissano il suo nuovo personale a 51”70. L’anno seguente, a causa di impegni legati ai suoi studi, gli allenamenti passano un po’ in secondo piano, e, dopo la laurea (108/110, ndr), il Dottor Sartor inizia ad intravedere la possibilità di continuare a studiare all’estero.
Così, dopo soli due anni, ci lascia per andare alla conquista del Regno Unito senza però lasciarci il ricordo di una serie di momenti indimenticabili: come non parlare dei suoi comandi a caso per la partenza: “Dai, avanti, indietro…Dai..a no com’era?!?”oppure “Ci siamo?... ok… Pronti… avanti… DAI!” (di solito per dare la partenza il comando è “Avanti-indietro-via”, ndr) o dei suoi allenamenti da pazzoide, in cui partiva a cannone nelle prime due prove, per arrendersi all’acido già alla terza!
Attualmente Francesco compie importanti studi sul diabete in un’università situata nella tristissima campagna inglese a pochi chilometri da Manchester, torna a Milano di rado, ma non dimentica mai di salutare i tonici ogni volta che viene.
Ricorderò per sempre una cosa che mi disse Cesco: all’ingersso del rettilineo finale dell’ultimo 400 utile per essere il 4° alla staffetta Juniores agli Italiani di qualche settimana dopo, mi gridò forte nelle orecchie “VAI ANDRE, VAI!!!”…detto così non sembra niente di particolare ma, in quel momento, lo stavo superando e lui stava gareggiando con me nella stessa batteria. E’ anche grazie a quell’incitamento inaspettato che arrivò, a differenza di tutti gli altri, dall’interno dell’anello di tartan, che tirai fuori tutto quello che c’era, feci il personale e ottenni il posto. Adesso, tutte le volte che imbocco l’ultimo rettilineo, è come se sentissi rimbombare nella testa quelle parole, e, tutte le volte, penso che in fondo è come se Cesco non avesse mai smesso di correre a fianco a Noi."