sabato, dicembre 1

A come Atletica

La regina degli sport. Una volta che ci sei dentro non sei più in grado di fare senza. Si diventa drogati, ne hai bisogno, provi a resistere, a trovare delle alternative, a non pensarci ma niente. Lei tornerà sempre a bussare, a ricordarti che non riesci a smettere.
E' come quando ti lascia la ragazza: diventi iperattivo, richiami i vecchi amici per uscire, ti alcolizzi, ci provi con tutte, urli che stai bene...ma quando sei solo in camera tua la realtà ti presenta il conto. La dolcezza del suo sorriso, le sue labbra morbide e la sua voce che ti accende dall'altra parte della cornetta non possono essere cancellati. Sei ancora sotto.
Non ne conosco uno che, una volta smesso, non rimpianga chiodate, tartan e tutto quello che ci sta attorno, non ne conosco uno che non abbia cercato le stesse sensazioni altrove, non ne conosco uno che ci sia riuscito.
La regina degli sport. Dedizione totale, fatica, sudore, sensazioni forti. Soddisfazioni. Delusioni.

Sogni di coerenza e coesione. Di competenza tecnica diffusa e logisticamente efficiente. Pensieri sparsi e confusi frutto di rabbia e consapevolezza che poco centrano con velocità, salti e ostacoli.
Pensieri sparsi e confusi che non trovano una conclusione coerente, al pari di questo post...

giovedì, novembre 29

Niente da dichiarare

Oggi ho bigiato. Mi sentivo fiacco e svogliato così, approfittando della settimana di scarico e del fatto che stasera sarei andato in palestra a fare ginnastica artistica, mi sono preso un giorno di riposo senza dire niente a nessuno. Per ovvi motivi non so nulla di quanto accaduto alla Tonic Arena (ho appena fatto una mega-scoreggia, però non riesco ancora a sentire se puzza o meno...non puzza...salvo!). Dicevo...non so che cosa sia successo oggi al campo, spero di non essermi perso niente di eclatante.
L'allenamento di ginnastica non ha regalato grosse emozioni, dovendo infatti condividere la palestra con altri avventori siamo stati costretti a fare i seri. Unica nota il test di addominali a massima squadra: con 25 chiusure sono riuscito a battere di due le bambine di Andrea!
Notte a tutti.
p.s.: Dichiarazioni dell'ultima ora vedono Fabione molto soddisfatto di aver ripreso l'attività a pieno ritmo

Tsunami

Ieri Fabione ha tolto i punti al pisello. Con oggi dovrebbero essere 45 i giorni trascorsi dall'ultima eiaculazione. Praticamente ha tra le gambe una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.
C'è della curiosità su cosa possa succedere quando l'accelera-tori avrà l'ok per "mollare gli ormeggi". Chi scrive infatti, ma credo nessuno dei maschi che stanno leggendo, da quando ha scoperto il fantastico universo delle pippe, è mai stato così tanto tempo senza incrementare le sue probabilità di diventare cieco.
La curiosità è sia in termini di quantità misurabile (centilitri, decilitri, LITRI) ma anche e soprattutto per la potenza d'uscita e rispettiva gettata (centimetri, decimetri, METRI). Insomma, attorno ad una pippa non c'è mai stata così tanta aspettativa dalla volta che Andre era stato obbligato a stare una settimana in astinenza dopo un anno di attività quotidiane, ma questa è una ricerca scientifica di cui parleremo un'altra volta.
Stasera ho saltato per la prima volta dopo un anno ad asta flessa, che bella sensazione!
Notte a tutti,
Tonic Team

lunedì, novembre 26

50 Anni di Pro Sesto Atletica

"Il presidente dell'A.S.D. Pro Sesto Atletica è lieto di invitare la S.V. a festeggiare i nostri primi 50 Anni". Così recita l'elegante corsivo dei caratteri stampati sull'invito. Ore 15.00, Sala Consigliare della Provincia di Milano, via Corridoni, 16.

Di fronte all'edificio molti amici, qualche conoscente e alcuni sconosciuti tutti raccolti sotto due denominatori comuni: l'abbigliamento ricercato e la passione per l'atletica. Sorrisi, strette di mano e racconti in pillole di mesi di vita accompagnano l'ingresso alla sala, alle 15.30 si comincia.

...poco prima...
Flora: "Ma tu hai idea di quanto dura?"
Cello:"Non lo so ma come al solito sarà una palla mostruosa, personalmente alle 17.30 devo essere in ufficio, se non è ancora finita ho una buona scusa per prendere e andare".

In apertura l'ottima dialettica del presentatore da la parola all'ospite più illustre: il Presidente della Fidal Francesco Arese. Trovo il suo discorso tanto confusionario quanto è forte il messaggio che vuole lanciare: mischia storie di vita vissuta, esperienza atletica, situazione del settore giovanile attuale e considerazioni personali chiudendo con una verità tanto inattaccabile quanto era contorto il preambolo con il quale ci è arrivato: "mi rivolgo a tutti i giovani in sala, ricordate che per riuscire in questo sport bisogna allenarsi duramente e fare parecchi sacrifici, l'atletica non regala nulla".
Nuovo passaggio di microfono che da il via alle premiazioni degli atleti che meglio hanno rappresentato la Pro Sesto durante la sua storia: con tempi scanditi al secondo e catturati dagli obiettivi di telecamere e fotografi, vincitori di titoli italiani, maglie azzurre, maglie azzurre e titoli italiani sfilano sul palco e ritirano diplomi commemorativi.
Seguono il momento più triste e più commovente dell'evento. L'opinione di chi scrive, sicuramente superficiale e impulsiva, è che il giornalista della Gazzetta dello Sport che ha introdotto la premiazione a Simone Collio si sia comportato in maniera molto ipocrita. Nonostante la stagione della punta di diamante azzurra della velocità meritasse amplissimi spazi sia dal punto di vista sportivo che motivazionale (due eventi su tutti il 10'14 di Rieti e i fatti di Osaka), la stampa si è ben curata di passare sopra ad ogni notizia dedicando poche battute a ciò che, calcisticamente, sarebbe stato in prima per diverse edizioni. Alla luce di quanto riassunto trovo del tutto incoerenti i sorrisi e le strette di mano di chi, in un anno di successi, non ha fatto altro che snobbarti per dare spazio a notizie ben più importanti riguardanti, ad esempio, il peso medio delle caccole di Andrew Howe.
Sinceramente la mia conoscenza di Carlo Venini prima di sabato si limitava ad un nome su di un organigramma. Dopo aver visto così tante persone con i lucciconi quando gli è stata consegnata la targa per il lavoro svolto il mio concetto di stima reciproca si è caricato di significato. "Cosa devo dire, sono contento di essere qui tra di voi, basta". Una frase lanciata in un silenzio pregno, che rompe i muri della retorica e spezza lance nei confronti dell'atletica vera, sudata e sofferta, vissuta giorno per giorno sui campi con l'obiettivo di non mollare e renderla migliore. Poche parole con alle spalle un rapporto inversamente proporzionale di fatti e successi, alla faccia di chi si riempie la bocca ma, a conti fatti, non conclude nulla.
Dopo Venini è il turno di altri atleti biancocelesti del passato fino ad arrivare ai giorni nostri all'assegnazione dei premi ai migliori della scorsa stagione e alla presentazione delle squadre assolute maschile e femminile che scandisce il trasferimento degli invitati dalla sala consiliare a quella adibita al rinfresco, degna conclusione del compleanno della tartaruga.
Se, a seguito di un brainstorming degli aggettivi che più si addicono all'evento, mi venisse chiesto di sceglierne due il dito cadrebbe su emozionante e frizzante. I valori sportivi presenti in sala sono stati trasmessi nella loro interezza e, per la prima volta nella storia delle feste sociali, il tempo è davvero volato!