Autunno
Giornate interlocutorie al campo sportivo Gaetano Scirea. Aria fredda umida e pesante, pochi atleti in pista, molti giovani, il vivaio. Guardando questi virgulti che zompettano sui gradoni, affrontano coraggiosi ostacoli apparentemente insormontabili o si prodigano nel correre finendo inesorabilmente camminando, spompati o completamente riposati a seconda della politica "parto a cannone" o "me la prendo con calma, chimmelofaffare", guardando questi virgulti, si diceva, il vecchio lupo non può fare a meno di fermarsi, rimanere assorto. Qualcosa si smuove nel suo interno (no, non è attività intestinale, un po' più su), qualcosa nel profondo lo scuote.. E' il pensiero della propria giovinezza, dell'autunno che avanza, nel rincorrersi delle stagioni e nella sua vita. Per qualcuno sarà l'ultimo anno in pista, qualcun altro magari tirerà avanti fino ai trent'anni, poi, inesorabilmente, tutti noi dovremo guardare in faccia la realtà, la nostra età che avanza, gli impegni, il lavoro che tolgono tempo ed energie, gli infortuni, sempre di più, sempre più lenti a guarire, gli allenamenti, sempre più faticosi.
E' l'ineluttabile scorrere del tempo, è la vita bellezza. Ricorderemo questo come un periodo magnifico. Le soddisfazioni e le delusioni, le emozioni, le sensazioni, le gioie che si provano su un campo di atletica non trovano riscontro in altre attività della vita. Variegata umanità ha calcato, calca la pista, esperienze differenti e molte vite, ma tutti concordano nel sostenere che ciò che si prova dopo un allenamento non è surrogabile con nessuna tipo di eccitante, droga, alcolico.. qualcuno dice, neppure col sesso.
Speriamo di non incontrarci ad un bar. Speriamo di incontrarci lungo il naviglio per una corsetta, quattro chiacchiere e ancora la voglia di arrivare per primi al ponticello di metallo, che si intravede dietro la curva, li, tra gli alberi.
rob