Storie di marcia
La marcia non è una delle discipline dell'atletica che più mi entusiasma. Diciamo pure che mi fa davvero cagare. Ma il punto non è questo.
Per andare al campo percorro una pista ciclabile che costeggia il Naviglio, fiancheggiata da un parco e inaccessibile alle macchine. E' ideale per tapascioni/ciclisti della domenica/mamme con bambino/tabbozzi che limonano con le tipe, ma anche un ottima sede di allenamento per i mezzofondisti.
Percorro quella pista ciclabile quasi tutti i giorni e, spesso, mi capita di incontrare Mario. Lui è il marciatore della Pro Sesto. Ci conosciamo davvero poco perchè l'unica volta che abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola è stato due anni fa a Pergine, alla finale del Cds e, in quell'occasione, mi era sembrato un tipo tranquillo, a posto. L'unica cosa che conosco bene di lui, e che ho appreso senza frequentarlo, è la sua incredibile passione per la marcia. Su quella pista ciclabile mi è capitato di incrociarlo in ogni condizione: estate, inverno, con il sole, la pioggia, il vento e agli orari più svariati. Lui tra l'altro non abita nemmeno a Cernusco e, per arrivare nei nostri "luoghi di incontro", si deve essere per forza sparato almeno 5 Km. Da solo. Spinto solo dalla sua passione.
Ogni volta che lo scorgo, ancheggiante e con l'Ipod nelle orecchie, penso alla fortissima motivazione che lo spinge a farlo, a lanciarsi in 10 km di marcia nelle serate di inverno, a spingersi in quegli allenamenti tutt'altro che leggeri, a non smettere di crederci. Penso che un esempio del genere sarebbe d'aiuto a chiunque, che una forza di volontà di quel calibro potrebbe essere un buon metro per misurare tante situazioni. Cerco di imparare. Solo quest'anno Mario ha polverizzato il record sociale 6 volte, si è presentato a Torino con il settimo tempo (terzo del suo anno) e non gli è stato permesso di correre. Il motivo? Andatevelo a leggere tra i commenti dello scorso post. Secondo me non è correttissimo. Per una volta nella storia, mio malgrado, devo convenire con Romanelli.
A proposito Mitch, in bocca al lupo per la seconda prova di domani, fiondati in una versione con i controcazzi, i tonici sono con te!
Notte a tutti.
p.s.: la foto non centra niente, ma il Panda ha stile!
Percorro quella pista ciclabile quasi tutti i giorni e, spesso, mi capita di incontrare Mario. Lui è il marciatore della Pro Sesto. Ci conosciamo davvero poco perchè l'unica volta che abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola è stato due anni fa a Pergine, alla finale del Cds e, in quell'occasione, mi era sembrato un tipo tranquillo, a posto. L'unica cosa che conosco bene di lui, e che ho appreso senza frequentarlo, è la sua incredibile passione per la marcia. Su quella pista ciclabile mi è capitato di incrociarlo in ogni condizione: estate, inverno, con il sole, la pioggia, il vento e agli orari più svariati. Lui tra l'altro non abita nemmeno a Cernusco e, per arrivare nei nostri "luoghi di incontro", si deve essere per forza sparato almeno 5 Km. Da solo. Spinto solo dalla sua passione.
Ogni volta che lo scorgo, ancheggiante e con l'Ipod nelle orecchie, penso alla fortissima motivazione che lo spinge a farlo, a lanciarsi in 10 km di marcia nelle serate di inverno, a spingersi in quegli allenamenti tutt'altro che leggeri, a non smettere di crederci. Penso che un esempio del genere sarebbe d'aiuto a chiunque, che una forza di volontà di quel calibro potrebbe essere un buon metro per misurare tante situazioni. Cerco di imparare. Solo quest'anno Mario ha polverizzato il record sociale 6 volte, si è presentato a Torino con il settimo tempo (terzo del suo anno) e non gli è stato permesso di correre. Il motivo? Andatevelo a leggere tra i commenti dello scorso post. Secondo me non è correttissimo. Per una volta nella storia, mio malgrado, devo convenire con Romanelli.
A proposito Mitch, in bocca al lupo per la seconda prova di domani, fiondati in una versione con i controcazzi, i tonici sono con te!
Notte a tutti.
p.s.: la foto non centra niente, ma il Panda ha stile!