giovedì, aprile 9

Voglia di correre

Non so se vi capita mai di aver voglia di correre. Se siete frequentatori di questo blog è probabile di si. Ieri mi sentivo come un calzino uscito dalla centrifuga, stanco come uno scaricatore di frutta dopo una settimana ai mercati generali, scoglionato come quando la connessione a internet non funziona ed aspetti una mail, senza forze, fisicamente giù e quindi triste come una rimpatriata del liceo.
Questo ieri. Oggi invece avevo voglia di correre. Arrivo alle 7 a casa, passo il canonico quarto d’ora a rintracciare i pantaloncini (per la cronaca: sulla sedia bene in vista, ovviamente), e alle 7.17 sono al parco. Le gambe girano facili facili, il respiro è regolare, sto andando un po’ troppo forte, lo so, ma chissenefrega. Arrivo al castello, parte il cronometro ed inizio a girarci attorno. Un giro, due, cinque, sette, dieci, undici (giocateveli, sono quelli buoni, ruota di Bari), 5 km in 19 minuti, più 6 a rifiatare in 25. Arrivo a casa dopo un’ora, 14 km in tutto. Vesciche come borracce, lieve indolenzimento generale, formicolio da endorfine, che rimbalzano dal cervello alla punta degli alluci. L’airone di Cernusco direbbe che sono diventato un tapascia e probabilmente ha pure ragione. Ma lo sport, come quell’altra cosa li, è bello perché è vario.

Buona notte a tutti.
robbie

domenica, aprile 5

Mancanza di ispirazione

Ufficializzo lo stato di crisi dello scrittore. Mi viene da prendere e aggiornare il blog ma non so cosa scrivere. A volte arrivo addirittura a pensare di annoiare i lettori con gli argomenti che vorrei trattare. Sto impazzendo mi sa. Cioè, arrivare a pensare di annoiare i lettori è davvero malata come cosa se uno si ferma e ci riflette un attimo. Fortunatamente sono pensieri momentanei, probabilmente dettati dalla stanchezza.
Abbassiamo il tono con un po' di cronaca se no non ne usciamo più. La prima settimana con il nuovo programma è scorsa liscia, la cosa che mi fa più godere è la luce e, a sprazzi, l'inizio del tiepidume (non si può ancora definire caldo) che accompagna le sedute serali. Il gelo e il buio mi avevano decisamente rotto i coglioni, il clima pseudo primaverile mi fa sentire meno la fatica e la cosa non può fare altro che suscitare nel sottoscritto sentimenti di profonda gioia.
Sabato, dopo la seduta di pesi mattutina, il mio programma pomeridiano prevedeva 1000 - 800 - 600 - 400 - 200. Mentre mi correvo tutte queste belle tapasciate sono giunto alla conclusione che coloro i quali scelgono volutamente di praticare il mezzofondo hanno un sistema di pensiero totalmente diverso da quello del sottoscritto e credo anche della media nazionale, arrivando a tratti a scadere in stati molto lievi di infermità mentale. Non capisco che cosa si provi a fare quel tipo di fatica lì, che ti logora pian piano, che non ti stanca ma ti sfianca, che ti rosicchia pian piano energie fisiche e cerebrali. Magari sono io che non sono predisposto intellettualmente per gli sforzi prolungati sta di fatto che odio fare fatica per più di 40 secondi di fila, il mio modo di concepire lo sforzo può essere riassunto con il detto "via il dente via il dolore", il resto non arrivo a concepirlo. Se c'è una chiave di lettura comunicatemela così sabato prossimo mi passa di più.
Detto ciò passiamo ad analizzare la "situazione Rolenzino" che sembra essersi ripreso dalla debacle di un paio di settimane fa, quando il suo bicipite femorale ha veduto bene di incartarsi durante un lavoro di velocità. Domani, teoricamente, dovrebbe riprendere a pieno regime, io lo attendo al varco.
Da ultimo, ma non meno importante, sono riuscito a mettermi in contatto con un rivenditore Nike in grado di rifare i body della società sia per i maschi che per le femmine, prego pertanto tutti i tesserati Pro Sesto interessati a conquistare il tanto ambito vestiario di recarsi sul sito della società e ordinarlo, entro la fine della settimana prossima infatti conto di chiudere la trattativa e, se non avete messo sotto il dito, non potete giocare.
Notte a tutti quanti.