Storie di sport parte terza
Venerdì 13 luglio, Golden Gala, 400 m serie B. In settima corsia Oscar Pistorius, “the fastest thing on no legs”.
"Ai vostri posti "
"Pronti"
BANG!
Partono. Parte piano oscar, sembra fermo. Che fregatura, guarda come è dietro, che scoppole si sta prendendo. Passaggio ai 200.. 24.3?! ma va pianissimo, passa come me, chiuderà in 50 basso, penso come quasi tutti quelli che hanno provato a fare un 400 in vita loro e sanno cosa significa la botta d’acido lattico ai 250 metri.
invece..
Invece avviene il miracolo.. non solo non decellera l’uomo con le protesi in carbonio ma accellera. Eccome se accellera. Riprende tutti e per poco non si mangia pure Braciola (scusate il gioco di parole ma si chiama così). 46.90. Ultimi 200 m corsi in 10.8 e 11.8.. sono i parziali con cui arriva Wariner, chiudendo un 400 in 44, poco più poco meno. I poveracci della serie B al Golden Gala praticamente hanno corso i primi 200 m contro Robbie, i secondi 200 contro Wariner..
Dov’è il trucco? Cosa c’è che non va? Non va che le protesi di Pistorius non si affaticano, non si stancano, non si riempiono di acido lattico, rimangono elastiche dal primo all’ultimo metro. Mettendo a posto la partenza il sudafricano potrebbe arrivare a correre in 45" basso o anche sotto.
Qual è il problema?
Il problema non è Pistorius, non è il fatto che possa o no confrontarsi con atleti normodotati. Che lo faccia, la soddisfazione per lui e lo sprone per quelli che si trovano in situazioni come la sua non le possiamo cogliere ma devono essere enormi.
Il problema sta nel fatto che non può vincere. Ossia: può arrivare davanti ad Angelo Taylor, va benissimo, ma non può il suo essere un risultato omologabile tra i normali. Perché normale non è.
Oggi tentavo di fare un esempio per spiegare dove sta l’indissolubile nodo di Gorgia della quesione. Mettiamo che un pugile di medio livello perda una mano in un incidente in moto. E se la faccia sostituire con una di acciaio. Se fossi un pugile non lo vorrei come avversario. Perché l’handicap, paradossalmente, è diventato un vantaggio competitivo.
Lo stesso vale per Pistorius. Non si può farlo gareggiare omologando i suoi risultati tra i “normodotati”, equiparandolo quindi ad atleti “normali” perché il suo handicap lo avvantaggia, e i tempi parziali presi al Golden Gala lo confermano.
Soprattutto non si può creare un precedente, una volta aperto uno spiraglio nel regolamento, chi impedirà agli atleti più spregiudicati di impiantarsi tendini d’achille in titanio o pistoni con motori elettrici al posto del tricipite della sura? Chi potrà dire ad un disabile in carrozzina che chiude una maratona in un’ora e mezza che non può confrontarsi con Baldini perché la sua menomazione tale non è? Chi potrà impedire un nuotatore senza piedi ma con pinne idrodinamiche di sfidare Van den Hoogenband sui 100 sl?
E' pazzia? E' fantascienza? Nessuno rinuncerebbe alla propria salute per vincere, per primeggiare? Permettemi di dubitare. (http://www.onrest.com/sport/notizie/06-10-02.html)
"Ai vostri posti "
"Pronti"
BANG!
Partono. Parte piano oscar, sembra fermo. Che fregatura, guarda come è dietro, che scoppole si sta prendendo. Passaggio ai 200.. 24.3?! ma va pianissimo, passa come me, chiuderà in 50 basso, penso come quasi tutti quelli che hanno provato a fare un 400 in vita loro e sanno cosa significa la botta d’acido lattico ai 250 metri.
invece..
Invece avviene il miracolo.. non solo non decellera l’uomo con le protesi in carbonio ma accellera. Eccome se accellera. Riprende tutti e per poco non si mangia pure Braciola (scusate il gioco di parole ma si chiama così). 46.90. Ultimi 200 m corsi in 10.8 e 11.8.. sono i parziali con cui arriva Wariner, chiudendo un 400 in 44, poco più poco meno. I poveracci della serie B al Golden Gala praticamente hanno corso i primi 200 m contro Robbie, i secondi 200 contro Wariner..
Dov’è il trucco? Cosa c’è che non va? Non va che le protesi di Pistorius non si affaticano, non si stancano, non si riempiono di acido lattico, rimangono elastiche dal primo all’ultimo metro. Mettendo a posto la partenza il sudafricano potrebbe arrivare a correre in 45" basso o anche sotto.
Qual è il problema?
Il problema non è Pistorius, non è il fatto che possa o no confrontarsi con atleti normodotati. Che lo faccia, la soddisfazione per lui e lo sprone per quelli che si trovano in situazioni come la sua non le possiamo cogliere ma devono essere enormi.
Il problema sta nel fatto che non può vincere. Ossia: può arrivare davanti ad Angelo Taylor, va benissimo, ma non può il suo essere un risultato omologabile tra i normali. Perché normale non è.
Oggi tentavo di fare un esempio per spiegare dove sta l’indissolubile nodo di Gorgia della quesione. Mettiamo che un pugile di medio livello perda una mano in un incidente in moto. E se la faccia sostituire con una di acciaio. Se fossi un pugile non lo vorrei come avversario. Perché l’handicap, paradossalmente, è diventato un vantaggio competitivo.
Lo stesso vale per Pistorius. Non si può farlo gareggiare omologando i suoi risultati tra i “normodotati”, equiparandolo quindi ad atleti “normali” perché il suo handicap lo avvantaggia, e i tempi parziali presi al Golden Gala lo confermano.
Soprattutto non si può creare un precedente, una volta aperto uno spiraglio nel regolamento, chi impedirà agli atleti più spregiudicati di impiantarsi tendini d’achille in titanio o pistoni con motori elettrici al posto del tricipite della sura? Chi potrà dire ad un disabile in carrozzina che chiude una maratona in un’ora e mezza che non può confrontarsi con Baldini perché la sua menomazione tale non è? Chi potrà impedire un nuotatore senza piedi ma con pinne idrodinamiche di sfidare Van den Hoogenband sui 100 sl?
E' pazzia? E' fantascienza? Nessuno rinuncerebbe alla propria salute per vincere, per primeggiare? Permettemi di dubitare. (http://www.onrest.com/sport/notizie/06-10-02.html)
Robbie